Come superare la solitudine dello smart working
Oggi, 23 aprile 2020, è il 60° giorno di quarantena per il Corona Virus o Covid-19, se preferite.
Sì 60, perché qui, in Lombardia, a Bergamo, in ValSeriana, la quarantena è iniziata tra coriandoli e carri mai sfilati.
Sì 60, perché qui abbiamo iniziato a lavorare in smart working dal 23 febbraio.
Sì 60, e per chi ha figli lo smart si è presto trasformato in “extreme Working”.
Ma non siamo qui per lamentarci..tranquilli!
Non vogliamo parlare dello smart working, avrete letto centinaia di articoli.
Non vogliamo parlare di call conference, avrete letto centinaia di articoli.
Non vogliamo parlare di marketing, social e google, non avrete letto centinaia di articoli, e per questo vi siamo vicini.
Vogliamo parlare di ufficio. Vogliamo scrivere di ufficio. Vogliamo sentire l’ufficio.
Ve lo ricordate? Chi lo odiava oggi lo rimpiange, chi lo amava oggi l’ha dimenticato.
Abbiamo scovato per noi, e un po’ anche per voi, una colonna sonora per superare questo momento di malinconia e ricordarci che prima o poi dovremo tornarci! Quindi oggi, nel 60° giorno di quarantena, torniamo tra i pc accesi, il profumo del caffè delle 8, il boss che si aggira per i tavoli, le scaramucce per telecomando del riscaldamento.
Sì, vogliamo tornare lì, in ufficio, chiudere gli occhi e sentire quella vita in sottofondo, e almeno oggi lavoreremo in casa, ma supereremo la solitudine dello smart working.
Abbiamo trovato questo gioco semplice, ma per noi geniale! Provare per credere!
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