Marketing manager B2B: dipendente o consulente esterno?
22 Novembre 2024
Nell’industria e nella manifattura, dove il marketing digitale è sempre più centrale per acquisire clienti e mantenere la competitività, molte aziende si trovano di fronte a una scelta cruciale: affidare il marketing digitale a un marketing manager dipendente o optare per un consulente esterno?
Vediamo i pro e i contro di entrambe le opzioni.
Marketing manager dipendente
Pro:
- Conoscenza profonda dell’azienda: un marketing manager dipendente conosce intimamente la cultura aziendale, i valori e i processi interni. Questa familiarità facilita la creazione di strategie in linea con gli obiettivi aziendali e permette un approccio più mirato nel B2B.
- Presenza costante: la disponibilità quotidiana del professionista assunto favorisce un coordinamento fluido tra i vari reparti, rendendo più facile l’adattamento rapido alle esigenze interne e un supporto costante per le iniziative in corso.
Contro:
- Difficoltà nel reperire la persona giusta: professionisti altamente qualificati e con esperienza specifica nel settore B2B sono rari e, spesso, preferiscono altri settori come il B2C, rendendo difficile trovare un profilo con il giusto mix di competenze.
- Costi elevati: assumere un manager senior per il marketing digitale comporta un investimento significativo, che può diventare oneroso per aziende con un budget di marketing limitato.
- Dipendenza dalle agenzie per l’esecuzione operativa: un marketing manager esperto necessita comunque del supporto tecnico di agenzie e di specialisti per le attività operative, come la creazione di contenuti, la gestione delle campagne e lo sviluppo di siti web o di applicazioni.
Un marketing manager dipendente conosce bene l’azienda e i processi interni, ma potrebbe non essere la scelta più efficiente per aziende di servizi e industrie manifatturiere con un budget di marketing contenuto.
Marketing Manager Esterno (agenzia digitale)
Pro:
- Accesso a competenze specialistiche: il consulente mette a disposizione un’ampia gamma di conoscenze grazie al costante confronto con il team tecnico e creativo dell’agenzia. Questo include una profonda comprensione delle tempistiche, delle metodologie e delle strategie necessarie per attività come SEO, campagne Google Ads, sviluppo di applicazioni e marketing digitale.
- Flessibilità nelle risorse: con una gestione esterna è possibile aumentare o ridurre l’investimento in marketing in base alle necessità dell’azienda, permettendo un controllo maggiore sui costi e adattabilità alle mutevoli esigenze di mercato.
- Aggiornamento continuo: le agenzie sono sempre aggiornate sulle nuove tecnologie e tendenze del marketing digitale, assicurando che l’azienda resti competitiva e allineata agli sviluppi del settore.
Contro:
- Meno integrazione con l’azienda: una gestione esterna può mancare della conoscenza profonda dei processi interni e della cultura aziendale, aspetto che può influire sulla coerenza delle strategie di marketing con gli obiettivi aziendali.
- Necessità di coordinamento interno: la comunicazione richiede una figura interna che faciliti l’interazione tra l’azienda e l’agenzia, affinché le informazioni siano chiare e le strategie allineate alle reali necessità aziendali.
- Presenza fisica limitata: la collaborazione diretta e quotidiana può essere limitata, richiedendo spesso incontri virtuali o occasionali, il che può rallentare alcuni processi decisionali.
Una gestione esterna con una buona frequenza di presenza e coordinamento può superare alcuni dei limiti, creando un rapporto efficace con l’azienda.
Un diverso approccio: il vero valore aggiunto del marketing manager esterno
Un consulente di marketing esterno porta un contributo distintivo rispetto a un marketing manager interno:
- Prospettiva diversificata: grazie all’esperienza in contesti differenti, affronta problemi simili con punti di vista nuovi e strategie innovative.
- Approccio manageriale: si concentra non solo su soluzioni tecniche, ma anche sulle dinamiche relazionali e di processo, garantendo una gestione equilibrata e strategica.
- Indipendenza gerarchica: libero da logiche interne, adotta uno stile diretto e trasparente, utile per dialogare efficacemente con manager e operativi quando si tratta di decisioni critiche su flussi, budget e relazioni con fornitori, dipendenti, partner e stakeholder.
- Linguaggio universale: interagisce agevolmente con team tecnici e creativi, mettendo a disposizione competenze trasversali che favoriscono collaborazione e risultati concreti.
Nella nostra esperienza, il consulente di marketing ha l’obiettivo di definire obiettivi, strategie e tecnologia che mettano d’accordo la dirigenza, lo staff commerciale e la complessa struttura operativa della realtà. Per questo viene selezionata una figura interna all’azienda che faccia da coordinatore e referente per gestire e calendarizzare le attività del consulente, monitorando e tenendo traccia di tutto il percorso.
Come scegliere tra gestione interna ed esterna: fattori decisivi
La scelta tra un marketing manager assunto e una gestione esterna dipende da vari fattori:
- il budget (RAL del dipendente VS Contratto con digital agency),
- la complessità del settore,
- la necessità di specializzazione,
- la capacità dell’azienda di coordinare e comunicare con un team esterno.
Entrambe le soluzioni possono portare ottimi risultati, ma richiedono un’attenta valutazione per essere efficaci nel lungo termine.
22 Novembre 2024