E-commerce B2C e B2B: quanto costa e cosa devi sapere prima di cominciare

Una guida per imprenditori che vogliono iniziare a vendere online

Oltrepassare la soglia del mondo reale per entrare in un negozio digitale: l’abbiamo fatto tutti, almeno una volta, da consumatori moderni e sempre connessi. Ma è il commerciante, per primo, a dover fare il grande balzo: aprire un negozio virtuale per ampliare la propria rete di vendita.

Oggi parleremo di:

  • E-commerce B2C e B2B: tre differenze che fanno la differenza
  • Come integrare l’e-commerce con il proprio gestionale CRM o ERP
  • Quanto mi costa aprire un e-commerce?
  • Case history Pasticceria Morlacchi: quando la vetrina fa la sua golosa figura!
  • Uno sguardo al futuro dell’e-commerce

E-commerce B2C e B2B: tre differenze che fanno la differenza

L’e-commerce è uno strumento ormai consolidato, ma va gestito e reso appetibile, in un mondo dove i luccicanti pop-up della concorrenza sono sempre in bella vista.

Oggi, quindi, partiamo dalle basi e ti spieghiamo, per filo e per segno, cosa va fatto per cominciare e… sì, anche quanto ti costerà.

La prima grande discrimine nella scelta del tuo e-commerce è capire il tuo target. Business to Customer (B2C) e Business to Business (B2B): ecco le due grandi porte da varcare per aprire un negozio online. Ma attento a non aprire quella sbagliata!

Ecco i tre elementi che le differenziano:

  1. La gestione dei prezzi. La vendita online al pubblico è molto più facile, perché i prezzi sono uguali per tutti. Nel B2B le cose si complicano: a seconda dei contratti commerciali con i vari clienti, vengono applicati sconti e tabelle di prezzo differenti.
  2. La gestione dei pagamenti. L’e-commerce B2C è comodo per la possibilità che offre di pagare al momento del checkout in modo sicuro. Nel B2B tutto dipende, ancora una volta, dagli accordi commerciali: contratti con pagamenti a 30/60 giorni, ad esempio, rendono poco vantaggioso per il cliente pagare subito.
  3. La gestione del marketing. L’e-commerce B2C gioca su specifiche leve di marketing ben consolidate, su cui basa le scontistiche: voucher, mailing list, spedizione gratuita… Mentre un catalogo B2B solitamente prevede una registrazione che dev’essere approvata per iniziare un rapporto di acquisto online e definire lo sconto dedicato. Questo potrà essere legato all’acquisto di grandi quantità di un prodotto, a percentuali sul valore totale del carrello o, ancora, deciso da tabelle predefinite.

Noi, nello sviluppo di un’e-shop, utilizziamo uno strumento in grado di soddisfare al meglio entrambe le esigenze: la piattaforma WooCommerce, un plug-in di WordPress molto intuitivo, con cui poter personalizzare a piacimento il proprio negozio virtuale, gestendo serenamente tutte le condizioni di prezzo specifiche del B2B o disattivando, all’occorrenza, le funzionalità di checkout, inviando semplicemente l’ordine con note e avvisi sul pagamento.

Come integrare l’e-commerce con il proprio gestionale CRM o ERP

Un elemento fondamentale da dover gestire, prima ancora di iniziare un percorso di sviluppo in WooCommerce, è capire come integrarlo e connetterlo al proprio gestionale in uso. A che scopo?

  • Per avere i prodotti del catalogo sempre sincronizzati
  • Per avere le giacenze di magazzino e le disponibilità sempre aggiornate
  • Per sincronizzare gli ordini in tempo reale o in tempi prestabiliti

La nostra esperienza ci ha permesso di sviluppare veri e propri connettori tra WooCommerce e cassa in Cloud, gestionale Arca e molti altri ERP meno noti o, addirittura, completamente customizzati.

Quanto mi costa aprire e mantenere e-commerce?

Nonostante la versione base di WooCommerce sia gratuita, qualche investimento iniziale per personalizzarlo al meglio va fatto.

Ma se è necessario dedicare un budget all’allestimento della vetrina, ne servirà uno anche per coinvolgere l’utente e farlo entrare in negozio, investendo in marketing digitale. Parliamo di costi continuativi necessari, perché un buon piano editoriale social e campagne annunci ben studiate possono fare veramente la differenza per il successo di un e-commerce.

Il vero costo di un e-commerce, dunque, è in termini di consulenza professionale in ambito web marketing: specialisti campagne social e Google, tecnici SEO, copywriter. Ovviamente è solo una coincidenza che noi lo siamo, intendiamoci! 😉

Quanto costa un e-commerce B2C o un catalogo B2B? Sviluppato in woocommerce con un tema personalizzato può costare da 5.000€ a 10.000€ (i costi si alzano ulteriormente se ci sono personalizzazioni e/o configuratori e/o aree private particolarmente impegnative o la configurazione multilingua). Il prezzo è composto, oltre che dallo sviluppo, dai servizi di SEO tecnico, connessione con il gestionale, l’ottimizzazione funnel e vari strumenti di marketing (Eventi Google Analytics, Catalogo Facebook, Pixel, Newlsetter, Voucher ecc.).

 

In ogni caso, eccoti una pratica lista della spesa da mettere a budget:

Costi iniziali di pubblicazione

  1. Mockup e progetto grafico personalizzato (soluzione consigliata, ma, in caso di template standard acquistato, questa voce si può eliminare)
  2. Configurazione WooCommerce
  3. Importazione dei prodotti o connettore al gestionale
  4. Eventuali costi aggiuntivi per: fotografie dei prodotti, inserimento manuale dei prodotti, copy dei testi del sito
  5. Predisposizione del funnel
  6. SEO tecnico ed eventuale SEO dei contenuti in caso di blog

Costi di manutenzione

  1. Hosting
  2. Assistenza
  3. GDPR (Cookie e privacy policy)
  4. Licenze plug-in
  5. E-mail

Costi di marketing digitale

  1. Gestione campagne annunci e piano editoriale social Facebook e Instagram (per il B2C)
  2. Gestione piano editoriale Linkedin (per il B2B)
  3. Gestione campagne Google
  4. Gestione del funnel (e-mail automatiche, registrazione, lead generation).

Case history Pasticceria Morlacchi: quando la vetrina fa la sua golosa figura!

La nostra collaborazione con Pasticceria Morlacchi è un bell’esempio di sviluppo di una vetrina e-commerce B2C.

La necessità dell’azienda di valorizzare e vendere i propri prodotti artigianali stagionali, l’ha spinta ad aprire un punto vendita digitale, nell’ottica di aumentare la brand awareness.

La strategia di comunicazione a supporto dell’e-shop ha permesso di incrementare le visite dai social all’e-commerce, attraverso azioni di marketing e remarketing su Facebook, e ha stimolato la community, coinvolgendola attivamente con temi e strumenti dedicati.

Per quanto riguarda il vero e proprio sviluppo dell’e-commerce, si è optato per una soluzione completamente personalizzata sulle esigenze del cliente, dal layout pulito ed essenziale.

Uno shop molto semplice, ma efficace e funzionale: brevi schede descrittive dei prodotti, fotografie professionali e un effetto grafico interattivo e invitante, che mostri il prodotto pronto da scartare e gustare.

Ovviamente, di esempi ne potremmo fare tanti, ma inizia a dare un’occhiata a questi:

 

Uno sguardo al futuro dell’e-commerce

L’e-commerce ha ancora tanto da offrire. Il futuro è sempre più digitale e bisogna essere sempre pronti a cavalcare le novità.

Quali saranno le sue tendenze future? Te ne accenniamo tre:

  1. Shopper personale. Un servizio apprezzato soprattutto per i beni di lusso: un consulente a distanza dedicato che illustri e consigli i prodotti sulla base dalla mappatura della costumer journey del cliente.
  2. Intelligenza artificiale. Il conversational commerce gioca già oggi un ruolo chiave nelle vendite online grazie a chatbot di AI per un assistenza clienti efficiente e automatizzata, presente h24.
  3. Realtà aumentata e virtuale. I negozi online diventeranno sempre più immersivi, interattivi e visitabili tramite avatar digitali. L’esperienza nell’e-shop coinciderà sempre più con quella vissuta in un negozio reale.

 

Ricorda: gli strumenti che servono sono tutti lì, a disposizione. Bisogna solo saperli usare.